Tecnica

Caratteristica preponderante nel lavoro di Bonicelli è la sperimentazione e la ricerca materica, tesa alla messa in pratica di tecniche disparate idonee alla conservazione e resistenti all’azione disgregatrice del Tempo.

Se volessimo trovare un unico termine che sintetizzi la sua ricerca artistica sceglieremmo «serendipità», ovvero scoperta fortuita.

Pur avendo studiato approfonditamente le tecniche artistiche tradizionali, infatti, non è stato facile per l’artista trovare quella più adatta a dar forma alle proprie idee.

Bonicelli ha avuto bisogno di sperimentare, di sporcarsi le mani e di sbagliare: doveva commettere un errore, quello giusto, quello risolutivo. «Gli errori sono i momenti astratti del divenire delle idee», afferma.

La Fotografia

Nel processo creativo di Tommy Bonicelli la fotografia rappresenta la fase preliminare, la memoria dell’esperienza vissuta che diventa il pretesto per dare vita al lavoro di post-produzione materica in studio.

People in trip, Milan train station (dettaglio fotografia originale) 2016.

Il Copolimero EVA

L’impiego del copolimero EVA rappresenta la soluzione alle esigenze di conservazione dell’artista.

La plastica viene utilizzata per intervenire sull’immagine, i sui volumi, luci ed ombre, vengono sommersi in una sostanza densa e gelatinosa che solidificandosi conferisce al soggetto nuovo corpo e significato.

EctoplasticTrip, Milan train station (dettaglio opera fisica) 2016.

La Digitalizzazione

Creato il nuovo corpo dell’opera, questa assume i connotati di matrice, divenendo l’oggetto di ulteriori sperimentazioni.

In questa fase infatti, la digitalizzazione l’opera attiva nuovi processi creativi: scansioni, programmi, alterazioni e intelligenza artificiale diventano i nuovi strumenti tecnologici che l’artista utilizza per generare nuove identità ad un linguaggio in continua trasformazione.

Inquadratura sulle gambe di due giovani figure femminili ricoperte di ectoplasma che camminano in stazione centrale di Milano su di una pavimentazione dalle sfumature rosse intense trainando il loro trolley. I due soggetti
EctoplasticTrip, Milan train station (dettaglio gemella digitale) 2016.

Potremmo dire che Tommy Bonicelli rende manifesto il proprio immaginario al fine di poterlo manipolare, in un work in progress inarrestabile, fatto di stratificazioni e riletture continue.