Il gallerista Mario Mazzoleni intervista Tommy Bonicelli ripercorrendo le origini della sua opera: lo spirito, le ragioni, il germe della ricerca espresso dalle vive parole dell’artista che in questo dialogo si racconta attraverso una carrellata di opere rappresentative di un percorso originale ed unico.
Nell’intervista Tommy Bonicelli, racconta l’archeologia della sua produzione attraverso una serie di opere che manifestano una ricerca spasmodica, mirata allo sviluppo di nuove metodologie di conservazione della produzione artistica che portano all’ideazione di un linguaggio unico e personale.
Il tema della memoria è dunque fondamentale per l’artista e la fotografia è il media prediletto per rievocarla. La memoria dell’esperienza vissuta, durante la creazione dell’opera, viene rievocata tramite l’immagine che diviene il pretesto attraverso il quale manifestare la propria poetica artistica.
Linee prospettiche, colature plastiche, opalescenze e sommersioni deformano il paesaggio, volti e fisionomie perdendo la loro identità sciogliendosi in una superficie liquida e vibrante generando, goccia dopo goccia un nuovo corpo che vive di luce riflessa.